TEXAS, U.S.A. - Voci dal Braccio della Morte

          Ultimo aggiornamento: 22/10/2008
   

AI CUORI IN ASCOLTO

(di: Ponchi Wilkerson)

Il desiderio comune di ogni uomo che abbia pensato alla sua mortalità è vivere e morire con dignità. Perché sente che la morte, nello schema divino delle cose, ha la stessa importanza di significato della nascita. Ma per noi, i bambini dei ghetti, la morte spesso arriva anzitempo e nella maniera meno dignitosa possibile.

Nonostante mi trovi nel braccio della morte, mi sembra guardandomi indietro, di potermi contare fra i fortunati, perché ho raggiunto l’età di 18 anni nel ghetto di una città, una vera giungla americana. E’ impossibile, anche per un bambino nero, capire cosa significhi essere nati in un mondo dove le tue scelte sono limitate solo a causa del tuo colore della pelle o del tuo stato economico. E’ un problema in cui pesa la fortuna di figure nere forti e negative, che lasciano cosi’ tanta della nostra gioventu’ in un gelido stato di sottosviluppo, destinati ad essere minacce sociali. Perche’ senza esempi maschili positivi e’ impossibile per un ragazzo avere un sereno passaggio dall’infanzia all’eta’ adulta. Ci si trova inconsciamente in uno stato di disgrazia, perche’ una cattiva presentazione dell’adulto e’ anche una disgrazia per la crescita.

Questa, incidentalmente, e’ la storia della mia vita. Prima di arrivare in prigione e nel braccio della morte mi trovavo inconsciamente in uno stato di disgrazia. Di conseguenza, ho condotto una vita non dignitosa. Qui nel "braccio" sono stato abbastanza fortunato da incontrare e fare amicizia con alcuni fratelli piu’ vecchi che affrontano le cose positivamente. Sento che la mia vita e’ migliorata in qualita’ da quando mi sono unito al Moorish Scienze Temple of America, che si basa sullo sviluppo delle giovani menti, cosi’ come sulla salvezza spirituale di ognuno. Il tempio ha migliorato la mia auto-stima (che era molto debole) e mi ha impresso un senso di obbligo verso la comunita’. Come risultato, al momento sto tentando di stabilire con altri un organizzazione orientata alla cultura che mira, tra le altre cose, alla redenzione delle anime dei neri perdute.

Il mio futuro e’ incerto. Ma se la morte e’ il mio destino, lascero’ che venga con qualche sembianza di dignita’, per quanto sia possibile davanti a un’umiliazione cosi’ profonda come l’assassinio su appuntamento sanzionato dallo stato - un avvelenamento forzato attraverso un’iniezione nelle vene in posizione supina, apparentemente in stato tranquillo, quando tutto intorno scorre una corrente nascosta di violenza che e’ devastante quanto uno sparo in faccia.

In ogni caso, sara’ qualcosa in favore del mio senso di dignita’ se mi saranno concesse queste piccole richieste: rimanere in quest’ala e in compagnia dei mie fratelli, i Mori, con i quali condivido convinzioni morali e dai quali attingo forza spirituale, e le Pantere, con i quali condivido filosofie sociali e politiche e un senso di unione basato sulla nostra esperienza storica e di obbligo verso la comunita’. Mi piacerebbe rimanere in quest’area fino al momento in cui verro’ trasferito alla Walls Unit giu’ ad Huntsville, dove e’ situata attualmente la camera della morte, invece di essere temporaneamente trasferito in un’altra cella da qualche altra parte dell’Ellis Unit, lontano dai miei fratelli che potrebbero essere cosi’ utili nell’aiutarmi a mantenere la mia compostezza.

Se venissi spostato dalla mia posizione attuale, che si sappia che in nessun modo e’ stata una cosa volontaria.

Ponchi Wilkerson, n. 999011 Ellis 1 Unit - Huntsville, TX 77343

(Nota dell’editore: questo articolo e’ stato scritto mentre l’autore aveva una data di esecuzione stabilita per il 22/09/95. Ricevette una sospensione appena 5 giorni prima di quel momento. Mentre andiamo in stampa non e’ stata ancora stabilita nessuna nuova data di esecuzione).


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